Cleopatra



Catherine      

Ave imperatore Augusto,

Ti scrivo perché stiamo preparando in collegio una presentazione sui personaggi dell'antica Roma. Ho già scritto a Caligola ed attendo la sua risposta. Avevo sentito parlare di lui, ed anche di Nerone e di Marco Aurelio, ma - non te la prendere - non di te.
Nella mia enciclopedia, si dice che sei stato il primo Imperatore romano e che ti sei battuto contro Cleopatra. Perché? Credevo fosse stato Giulio Cesare a battersi contro di lei prima di innamorarsene.
E Marco Antonio? Era un tuo amico o un nemico?
Spero che potrai aiutarmi a vederci più chiaro.

Catherine



Augusto      

L'Imperatore Cesare Augusto saluta la giovane Catherine.

Ho visto la tua lettera al mio pronipote Gaio, così come la sua risposta. Non ti devi preoccupare se ti fa la corte: sa essere carino e dolcissimo con le fanciulle.
Se non avevi mai sentito parlare di me, è probabilmente perché tu hanno affidato a dei precettori non molto istruiti. Quella gente è capace di dirti con la massima serietà che gli imperatori di Roma sono stati in maggior parte degli incapaci, dei debosciati, dei sanguinari o dei pazzi, mentre non si preoccupa nemmeno di comprendere per quale miracolo questi stessi imperatori hanno assicurato alle popolazioni dell'Impero Romano un benessere ch'esse non avevano mai conosciuto in precedenza, ed hanno nel contempo promosso la diffusione d'una civiltà superba, che costituisce tuttora l'ossatura portante di quella che voi chiamate la civiltà occidentale.

Vediamo allora le tue domande specifiche, mettendole in ordine cronologico.

Giulio Cesare si era battuto contro Cleopatra? Certamente no. Mio padre, il divo Giulio, si era recato ad Alessandria con pochissime navi e pochi soldati perché l'Egitto era un paese alleato di Roma. Il giovane re Tolomeo XIII aveva fatto uccidere a tradimento Pompeo Magno (un assassinio odioso, che Cesare non poteva ammettere) e si preparava alla guerra contro la propria sorella e sposa, Cleopatra. Cesare volle difendere i diritti di quest'ultima, poiché lei doveva regnare con suo fratello, secondo le ultime volontà che loro padre Tolomeo XII aveva affidato ai Romani. Cesare fu dunque aggredito dall'esercito del giovane re, mentre egli stesso proteggeva Cleopatra. Corse dei gravi rischi, ma alla fine riuscì a battere i nemici, e ciò gli permise di confermare Cleopatra sul trono d'Egitto. Si, hai ragione, egli si innamorò di questa regina, che era veramente molto giovane allora. Ma la lasciò regina ad Alessandria, così come lo era già.

Come potevo considerare Marco Antonio: amico o nemico? Né l'uno, né l'altro. Era molto più grande di me e, dopo la morte di mio padre Cesare, era anche molto fiero della propria grande potenza. Non poteva dunque essere mio amico, poiché non mi considerava nemmeno come un interlocutore valido. All'inizio, dunque, egli si è comportato come un avversario. Poi, avendo visto che avevamo entrambi degli avversari ben più pericolosi nel Senato di Roma (gli amici degli uccisori di mio padre), ci siamo alleati per sconfiggerli. In seguito si è invaghito di Cleopatra, che l'ha manipolato a proprio piacimento, approfittando del carattere del tutto generoso ed appassionato di Antonio. Fu allora ch'egli tornò ad essere mio avversario. Ma fai attenzione: dico "avversario", non "nemico". La nemica era l'Egiziana, di cui Marco Antonio era l'inconsapevole vittima.

Perché mi sono battuto contro Cleopatra? Non ho avuto scelta. Lei era partita da Alessandria con una grande flotta da guerra e si era congiunta con una flotta da guerra ancor più grande radunata in Grecia da suo marito Marco Antonio. Questa enorme forza navale, dopo aver attraversato tutto il Mediterraneo orientale avrebbe dovuto attaccare l'Italia, per impadronirsi di Roma e di tutto l'impero Romano. Le ho dunque contrapposto la mia flotta, nella baia d'Azio, sulla costa greca proprio di fronte all'Italia. E quando la regina egiziana ha preso la fuga con una parte delle sue navi, l'ho inseguita fino ad Alessandria per impedirle di rimettersi alla testa di tutto l'Oriente contro Roma. Conosci la fine di questa storia. Quella strega senza scrupoli si è molto presto sbarazzata del povero Antonio, inducendolo a suicidarsi. Ha poi provato a sedurmi; poi, persa ogni speranza, si è fatta mordere da uno dei suoi serpenti velenosi.

Se hai qualche altro dubbio, sarò lieto di aiutarti a rimuoverlo.

Stai in gamba,

IMP. CÆS. AVG.


quebec

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